Un pensiero
Oggi uso questo post per descrivere un pensiero. E lascio che le parole vaghino senza pensarci troppo e senza correggere errori e altro; è solo un bisogno di sfogo, visto che non posso parlare direttamente a questa persona che mi manca talmente tanto che è diventato un pensiero fisso anche se lo vedo di persona, ma lo sento più distante di quando era via da qui.
Parlo di un amico che gli voglio un bene profondo e per me importante; in questo periodo io avrei bisogno del suo sostegno, ma lui ha i suoi problemi e cerco di rispettarlo e lasciarli i suoi spazi, ma poi i suoi gesti non corrispondono con le sue parole. E mi sto rovinando perché aspetto sempre quel qualcosa come un messaggio del tipo: vieni… / stai bene? / come è andata quella cosa? Oppure un semplice ehi…
Credo che proprio non abbia capito quanto sto male.
Mi viene in mente quella volta entrando in bar che tu eri lì al banco sono entrato non o detto nulla mi hai abbracciato e mi hai detto cosa hai? In gesto più bello, avevi capito che c’era qualcosa, e da lì mi è passato tutto.
So che hai i tuoi pensieri e non sono da poco; ti ho detto che ci sono per te. So anche che non posso elemosinare affetto per il mio benessere fisico e mentale, ma non capisco perché i tuoi comportamenti con me così cupi, e con gli altri invece ridi e scherzi fai programmi futuri e quant’altro; con me ti chiudi non chiedi e non ridi. Capire solo se ho fatto qualcosa, se si può aggiustare o se è tutto finito; in sintesi sapere la verità ma non dalle parole ma sentirlo dentro come le altre volte che è successo qualcosa, perché il distacco così forte mi fa male, le altre volte poi avere parlato con te sentivo che si era risolto tutto. Io posso anche aspettare, ma devo sapere.
Mi chiedo se sono io la persona tossica. Si parla tanto di coltivare noi stessi che non è egoismo.
Ma se è così perché sento il bisogno di un abbraccio da te ma un abbraccio sincero. Questa non è una forma di egoismo? E comunque in torno si sente che è cambiato comportamenti, situazione e atteggiamenti; il cambiamento non sempre è negativo ed è difficile ad accettare. E avere la forza di ricominciare ancora non vuol dire sempre essere forti; mi chiedo mi merito questo? Non è più semplice continuare con quello che fa stare bene? La mia logica dice di sì; ma se è vero questa logica mi fa pensare che allora vale per me e non per altra persona. Che in questo caso sei tu; l’amico che sento distante nel mio momento di bisogno, una forma di egoismo anche questa o è volersi bene e capire i propri bisogni?
Quante domande. Risposte certe nessuna.
Dicono che scrivere i propri problemi risolvi metà del argomento; la verità è che ora come ora non ho risolto nulla. I frutti arrivano con il tempo chi prima chi dopo, io sono un po’ lento a capire e agire; dandomi delle scuse che sono stanco; e in realtà è vero che sono stanco dentro di quella stanchezza che non è fisica e nemmeno mentale ma emotiva; una delle stanchezze che non basta dormire o andare in ferie. In realtà basterebbe molto meno un gesto sincero.
Tu mi dici devi buttarti devi agire e tu che vuoi questo, in parte ti do ragione, bisogna che sfronti le mie paure debolezze. E che mi conosco e so anche quali altri problemi ho da risolvere, ed è difficile per me parlarne perché temo certe risposte che non vorrei sentire o vedere, ma non sono risposte nette a me; ma ferire chi o difronte. A tal proposto o tenuto chiuso la bocca talmente tante cose per non ferire nessuno, quando a me invece non si sono fatti problemi a ferirmi anche quando la situazione non lo richiedeva e non per il mio bene per farmi aprire gli occhi, quello no quello non mi a mai ferito anzi.
E che nel tempo o fatto tesoro alla comunicazione non verbale. Non è una scienza esatta ma veritiera nella maggior parte dei casi o visto quando arrivò il tuo corpo come si muove come si posiziona involontariamente mi stai dicendo che in questo periodo sono scomodo. Ma se è così con tutti gli anni che ci conosciamo perché non me lo dici liberamente, non mi dici veramente il problema, no i tuoi perché quello lo decidi tu con chi confidarti anche se vorrei essere io il tuo appoggio esterno; ma il problema con me. Non abbiamo più nulla in comune questa amicizia non si e basta su niente?
Mi manchi e credo che nel tempo mi mancherai sempre.
In questo momento vorrei solo rilassarmi dentro essere sereno con me stesso ma; senza farti una colpa; tu mi stai destabilizzando e agitando. Prima avevo anche mia nonna che mi appoggiava per lo meno ora non ci sei nemmeno più tu. Perché dicendomi che non avevi voglia di venire via con me, mi fa capire che non ti intaressa. E la verità per me è che non tutti gli amici sono uguali, non parliamo di conoscenti ma di amici, forse è brutta da dire ma è la verità credo che tutti diamo importanza a una persona più dell’altra non vuol dire non tenersi ma si creano legami forti ma diversi almeno è quello che penso io; e per me sei sempre stato tu il legame più forte ti ho sempre ammirato e invidiato per i tuoi pregi è difficile. Questo mi ha fatto incazzare con te perché tengo a te e non so più come dimostrartelo. Ho sbagliato spesso con te e non sai dentro di me quanto me ne sono pentito è stato male, ma poi quando vedevo che si risolveva tutto. Il mio unico pensiero è ho un amico più che speciale, una stella rara e una fortuna che va oltre a tutto.
Lo so che non devo però essere pesante e assillante e non mi pare di farlo.
La sto tirando un po’ lunga, dovrei dire ancora tante cose, anzi vorrei dirti tante cose a parole in faccia io e te ma ultima volta quasi una settimana fa ti sei arrabbiato e agitato e io mi sono bloccato a dirti altro; ma o anche notato che i tuoi gesti, lì o preso paura e sinceramente volevo dirti anche quello che mi ha dato fastidio ma non ce lo fatta. In quel momento volevo anche abbracciarti ma o visto che tu non volevi contatto; non volevo contatto nemmeno visivo, e sinceramente qualcosa che hai detto in quel occasione mi sembrava pensata, è un altra cosa sincera dalle tue parole mi sembravi influenzato da qualcuno, vorrei sbagliarmi! Dimostrami che mi sbaglio, che ho torto che come dici tu è tutto nella mia testa quello che penso e basta che non è vero che sei staccato ma solo che sto passando un brutto periodo, che non sei influenzato da nessuno; che quello che hai detto e tutto vero; dimostramelo sbattimelo in faccia che ho torto fammi anche del male ma fallo, così almeno mi calmo da questo stress emotivo che mi fa solo stare male.
Chi sa se un giorno questa cosa che pubblicherò, questo post, lo leggerai e chi sa in che situazione sarà. Mi piacerebbe che lo leggessi.
E qui mi vengono in mente altre cose come la lettera che ti ho scritto.
Parole messaggio e fatti.
Adesso prendere decisioni sarebbero; anche se pensate; ma pur sempre impulsi e quelle prese ne di testa ne di cuore. Così dette di pancia che non sempre sono sbagliate ma non sarebbero a lungo termine. Adesso vorrei non vederti più e non sentirti più ma è che poi se ci penso ci sto più male io, e insistere nel parlarti sarebbe controproducente. Ma stare fermi non è vivere, è visto che la vita è già breve e o già perso molti momenti; per la mia testardaggine ed il mio ego; non dovrei stare fermo ma muovermi se pur lentamente non so in che direzione, perché nella mia testa vuol dire che ogni passo che fai non si torna indietro, ma nel senso che se anche viene perdonata in azione, veramente perdonata, comunque resta in quel istante.
Sto sperando che succeda qualcosa per farmi dire “ok ora devo andare per di lì, non lo scelto io” proprio per avere la scusa vera in un futuro; se succede una discussione; che non è stata colpa mia se mi sono messo così ma è stata la circostanza, e se è sbagliato non posso farmi una colpa io.
Ma sappiamo benissimo che chi vive sperando non va da nessuna parte. Per non essere volgare.
Un sfogo così lungo che resti anche nella rete non so se qualcun altro lo abbia fatto sta per certo che mi annoierei anche io a leggerlo, e se qualcuno è arrivato fino qui a leggerlo e per pochi motivi. O perché tiene a me che gli o detto che lo scritto, o perché è stato coinvolgente, e se lo è stato e perché credo sia un animo sensibile.
30 agosto 2025 un periodo così strano e pieno di emozioni che ti distringono.
La voglia di rileggere cosa ho scritto prima di pubblicarlo c’è lo ma come ho detto al inizio deve essere naturale e così non lo rileggo; mi lascio un po’ per aggiungere se c’è da aggiungere. Ma sta di fatto che già ora mi sento un po’ meglio avere tirerò fuori qualcosa dai miei pensieri.
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